Il monte Nuria ed il Nurietta

I panoramici monti del Cicolano


Dopo averne letto diverse recensioni era divenuto un obiettivo immancabile poter salire su queste cime del Cicolano e finalmente ne è arrivata l’occasione che ha dato piena soddisfazione alle tante aspettative. Quello del Nuria e delle altre due cime del Nurietta e di Colle della Fungara costituiscono un gruppo montuoso a sè stante e con delle note caratteristiche, circondato da ampi altopiani (famosi sono quelli di Rascino e di Cornino) e con la vista che nei giorni di aria tersa spazia molto lontano. Quella proposta è un’escursione che prende avvio dal Rifugio Borgo Velino e si sviluppa con un lungo giro ad anello consentendo di avere una buona visione d’insieme di questa montagna; inizialmente si sale lungo seguendo un sentiero sempre ben segnato e poi, per il ritorno, procedendo a vista lungo vallate brulle e faggete incontaminate. Il Rifugio Borgo Velino, in una bella posizione su di un’ampia e panoramica radura, si raggiunge in auto salendo dall’omonimo paese lungo una strada asfaltata in ottimo stato; una volta ultimati i preparativi ci si avvia lungo la sterrata che inizia dal rifugio in direzione est e la si percorre per poco meno di un chilometro fino a trovare sulla propria sinistra un’altra carrozzabile, la si prende per qualche decina di metri fino a che sulla sinistra si nota l’inizio del sentiero da prendere per iniziare la salita al Monte Nuria. La traccia prende quota gradatamente nella faggeta con diversi tornanti e di quando in quando si attraversano brevi radure da cui si intravede il Terminillo; dopo una mezz’ora di cammino si intercetta una strada bianca da seguire per arrivare al Rifugio Antrodoco a quota 1.450mt. Il rifugio si trova in magnifica posizione, un ampio pianoro attrezzato con tavoli in legno e panche, un balcone d’eccellenza verso i Monti Reatini; è sempre aperto e tutto sommato ben tenuto sia fuori che dentro, con un angolo per cucinare e mangiare e diversi posti letto; nella bella stagione deve sicuramente essere meta di molti escursionisti ed amanti dei boschi. Prima di riprendere la salita approfittiamo delle panche per fermarci in questo bel posto e fare una colazione veloce sotto il sole del primo mattino e ci scappa anche una perlustrazione nei dintorni; dietro al rifugio si nota una palina con cartello che indica la direzione da prendere per salire al Monte Nuria: da lì si riprende a percorrere il sentiero che assume ora una pendenza discreta tanto che in poche centinaia di metri ci si trova fuori dal bosco attorno già ai 1.700 metri. Appena fuori da un avvallamento in cui si perdono le ultime tracce di sentiero il panorama si apre con ampia visuale verso i Monti Reatini ed il Monte Giano che è proprio lì di fronte con la sua famosa scritta “DUX” in bella evidenza. La salita prosegue a vista per prati puntando verso l’alto dove si intravede la dorsale sommitale che si raggiunge in breve, proprio nei pressi della cima del Nuria: conviene percorrere la dorsale per tutta la sua lunghezza per raggiungere i due estremi che sono entrambi interessanti punti panoramici - al limitare ovest c’è un ometto di pietre mentre la cima che chiude l’ampia cresta ad est è il Colle della Fungara da cui si ha la migliore visuale sui piani di Cornino e Rascino con i rispettivi caratteristici specchi d’acqua. Un ambiente molto bello è anche la vasta conca compresa tra la cresta del Nuria ed il Monte Nurietta, un alternarsi di piccoli pianori destinati al pascolo alternati da dossi tra cui sono alcuni laghetti stagionali. Dal Colle della Fungara si intuisce il percorso migliore da seguire per raggiungere la cima del Nurietta, mantenendosi infatti lungo il filo di una lunga cresta nord-sud che sovrasta il piano di Cornino ci si avvicina all’ultima vetta dell’escursione mantenendosi sempre in quota e con delle panoramiche interessanti (tra l’altro avvistati tre camosci al limitare del bosco poco più in basso la cresta che stavamo percorrendo). Avvicinandosi alla base Nurietta si perde un poco di quota entrando verso destra nell’avvallamento dove si ritrovano i segnavia a terra e con un ultimo tratto in salita si guadagna un centinaio di metri di quota fino a raggiungere la vetta, ampia e piatta, da cui ancora una volta la vista spazia lontano in ogni direzione. Giunti dunque sulla cima più remota rispetto al punto di partenza si hanno due alternative per il ritorno: ripercorrere la via dell’andata oppure provare a “chiudere il cerchio” con una lunga circumnavigazione del gruppo montuoso cercandosi una via lungo il versante sud-ovest, opposto a quello di provenienza. Dalla cima del Nurietta si può intuire il percorso migliore da seguire e con buona visibilità non vi sono particolari difficoltà di orientamento pur dovendo percorrere un lungo tratto in assenza di sentiero; un buon riferimento è in generale il limitare dei boschi al di sopra dei quali è sempre bene mantenersi superando un paio di ampi fossati fino a portarsi su di un punto panoramico a quota 1.600 circa da cui si nota a valle in direzione ovest una sterrata che dovremo raggiungere per guadagnare il ritorno al rifugio Borgo Velino. Da quel punto, avvicinando il bosco sulla propria destra si nota un varco tra gli alberi che diviene subito ben marcato e prende la forma di una mulattiera che traversa in piano la faggeta fino ad intercettare una mulattiera che scende ripida da monte e su cui ci si incammina verso valle in direzione ovest mantenendosi sulla sinistra orografica di un fosso attraverso begli ambienti in cui il bosco si alterna a radure da cui il fondovalle appare sempre più vicino. Si esce definitivamente allo scoperto su un tratto brecciato che in breve arriva sul vasto pianoro che avevamo osservato dall’alto; senza errore si incrocia una sterrata da imboccare verso sinistra: la sterrata procede lungamente prima in piano e poi scavalcando un colle con un’ultima salita, dopo di che ridiscesi di un centinaio di metri si raggiunge il Rifugio Borgo Velino dalla parte opposta rispetto a quella da cui si era partiti. Si completa così un giro di ampio respiro che consente di far conoscenza con il complesso del Monte Nuria, un territorio assai vario e dai vasti panorami; il tratto fuori dai sentieri intrapreso per il ritorno aggiunge poi quel pizzico di avventura a completamento una gran bella giornata. Complessivamente si coprono circa 17 chilometri con un dislivello in salita di circa mille metri in tutto.